C’è una stella in più nel Grande Carro
Nel più famoso asterismo del cielo c’è una novità: è stata scoperta una nuova stella che orbita intorno ad Alcor, già compagna della stella Mizar – la stella centrale nel “timone” del Carro. In realtà la situazione è ancora più complessa: si sapeva già da tempo che Mizar è una stella doppia, basta ammirarla al telescopio per vedere, accanto a lei, Mizar B. Sia Mizar che Mizar B sono a loro volta doppie, formando un sistema quadruplo. Alcor orbita intorno alle quattro Mizar ed è distinguibile perfino ad occhio nudo, come una piccola stellina accanto a Mizar: la capacità di notare entrambe le stelle era considerata già dagli Arabi un buon test della vista. Ora gli astronomi hanno scoperto, durante una ricerca di pianeti extrasolari al telescopio di Monte Palomar, che anche Alcor ha una compagna: Alcor B è una debole nana rossa con appena un quarto della massa del Sole, e orbita in circa 90 anni attorno ad Alcor. Queste due stelle distano circa 80 anni luce dalla Terra, e assieme a Mizar ed altre quattro stelle del Grande Carro formano un gruppo di stelle piuttosto giovani: sono nate nella stessa nube 500 milioni di anni fa e si stanno muovendo insieme nello spazio. In altre parole le stelle del Grande Carro – eccetto Dubhe e Alkaid, la prima e l’ultima della figura – rappresentano un raro caso in cui le stelle di una costellazione sono realmente legate insieme. Per dimostrare che Alcor B è vicina ad Alcor e non solo allineata prospetticamente, gli astronomi hanno utilizzato una tecnica che già Galileo, quattrocento anni fa, aveva tentato di applicare proprio ad Alcor: la misura della parallasse. A causa del moto annuale della Terra intorno al Sole, le stelle sembrano descrivere minuscole ellissi rispetto allo sfondo delle stelle più lontane: misurandole Galileo voleva dimostrare in modo inconfutabile la teoria copernicana, ma il suo cannocchiale non era sufficientemente preciso. Oggi il fatto che Alcor e Alcor B mostrino la medesima parallasse ha permesso di dimostrare che sono realmente vicine una all’altra, offrendo un appropriato omaggio all’intuizione di Galileo proprio alla conclusione dell’Anno Internazionale dellì’Astronomia
Al planetario il 3/1 alle ore 11
Storia di una stella
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