Il Cielo del Mese - Ottobre 2016

Data di pubblicazione: 05/10/2016  
Planetario

Per tutto il mese di ottobre il Sole è impegnato ad attraversare l’ampia costellazione della Vergine, in cui indugia già dal 16/9 scorso. Soltanto il 31/10 la nostra stella riuscirà in extremis a transitare nella Bilancia. La Luna sarà piena il 16/10 nei Pesci, in congiunzione con il pianeta Urano, dall’aspetto verdognolo, che giustamente proprio il giorno prima si troverà in opposizione al Sole: con una magnitudine di +5,7 sarà – teoricamente – visibile a occhio nudo molto lontano da Roma.

Se Urano conquista il centro della scena celeste a mezzanotte, all’inizio della serata è Venere, sempre più distinta dai bagliori solari, a inaugurare le apparizioni degli astri man mano che si spegne il crepuscolo. La sua rimonta sugli altri pianeti è lampante: in 18 giorni attraversa tutta la Bilancia, un una settimana lo Scorpione e proprio alla fine del mese raggiunge Saturno nell’Ofiuco e lo scavalca, infilandosi fra quest’ultimo e Antares proprio come aveva fatto Marte due mesi fa. Nel frattempo il pianeta rosso perde il suo slancio e trascorre tutto il mese rallentando nel Sagittario, sfilando sempre più giù verso occidente in posizione defilata e con il celebre riflesso rosso sempre più attenuato in splendore.

In questo scenario tardo-estivo in disarmo, acquistano sempre più rilevanza i due lontani giganti ghiacciati del nostro sistema solare. Pur essendo invisibile a occhio nudo, Nettuno sfoggia ancora il meglio della sua luce azzurrognola a beneficio di binocoli e telescopi, dopo l’opposizione del mese scorso.

Volendo azzardare contatti visivi alternativi, questo mese si può andare a pianetini come a funghi – e addirittura a pianeti nani: sono in bella vista (1) Cerere, il pianeta nano più vicino a noi, ben piazzato in opposizione proprio all’estremità della corda dei Pesci, nei pressi della stella Alrescha; (2) Pallade che si trastulla sotto le stelle del puledro Equuleus, e perfino (3) Giunone nella Bilancia e (4) Vesta nel Cancro. Insomma tutti primi quattro asteroidi, in ordine sparso, saranno alla portata di ardimentosi paparazzi telescopici.

La porzione di Zodiaco visibile nella notte va dalla Bilancia al Leone, culminando a sud con i Pesci. Al tramonto tocca proprio alla Bilancia salutare tutti e congedarsi dal cielo; con lei viene soppresso immediatamente anche lo Scorpione, che stramazza sull’orizzonte schiacciato – come da mito – dalla poderosa mole di Ofiuco. Non è un caso che troviamo Arturo già avviata a un declino inarrestabile, che la porta a tramontare appena finisce il telegiornale. E Altair compare quando ha già scavallato il meridiano: brutto segno per il Triangolo Estivo, destinato a ridursi a un segmento (Vega-Deneb) entro le 2. Ercole, il Serpente e la Corona Boreale sono solo corollari in via di sparizione, sorte che ancor prima riguarderà il Sagittario e lo Scudo. Così perdiamo contatto con la grandiosa Via Lattea estiva, che si risolleva ancora verso il Cigno, e più su la Lucertola, Cefeo e Cassiopea, finalmente all’apice del suo arco celeste: tant’è che a mezzanotte allo zenit troviamo Andromeda e la sua magnifica galassia, e giù giù lungo il meridiano i Pesci, Cetus e lo Scultore, per terminare con la Fenice e la sua stella migliore, Ankaa, che ci offre brevi bagliori risorgendo per sole cinque ore all’estremo sud. I due lati verticali del Quadrato di Pegaso silurano lo sguardo in basso puntando con precisione verso Fomalhaut e Diphda, le due stelle più appariscenti del momento, nel quadrante meridionale. A completare il contesto mitico della volta celeste autunnale è Perseo, che presiede il lato orientale della Via Lattea, e dà il nome al grande braccio della spirale che si avvolge all’esterno della posizione del Sole. Con lui ecco l’Auriga e Capella, l’evanescente Giraffa che rialza il collo, e immancabilmente le Pleiadi e il Toro.

È il momento migliore per tentare di avvistare anche a occhio nudo la galassia di Andromeda, M31, mentre transita esattamente allo zenit, fuggendo il più lontano possibile da Roma. Ma ottobre riporta in calendario anche la pioggia delle meteore Orionidi, che sgorgano a decine nella notte del 21/10 da un punto sopra la spalla di Orione, l’inconfondibile Betelgeuse: sono minuscoli frammenti della cometa di Halley, che incontriamo per la seconda volta quest’anno, dopo averli visti apparire lo scorso maggio sotto forma di Acquaridi. 

Arriveremo all’alba che Sirio avrà già raggiunto il meridiano, con Orione baldanzoso e lucente, il Leone impennato a oriente e l’Idra che avrà ormai rialzato le sue sette teste nel cielo e si srotolerà sull’orizzonte fino a regalarci la luce del Sole con un colpo di coda.

Al planetario: “Quando Cadono le Stelle” in programma il 16/10 alle 17.

Mappa del Cielo - Ottobre 2016