Il Cielo del Mese - Ottobre 2015

Data di pubblicazione: 29/09/2015  
Planetario

Ottobre significa giornate ormai più brevi delle notti: il Sole lo trascorre interamente nella  Vergine, che lo trattiene fino al 31/10 cedendolo infine alla Bilancia solo il giorno successivo. La Luna sarà piena il 27/10 nella costellazione di Cetus, la Balena, sorprendentemente fuori dallo Zodiaco. Due sere dopo, volgete lo sguardo a est, alle 22:40, a 30° di altezza: la Luna calante occulterà la stella Aldebaran. Per più di un’ora l’occhio arancione del Toro resterà assente dal cielo, lasciando l’animale orbo e inferocito finché la stella riemergerà dal lato in ombra del nostro satellite. Quella del 29/10 sarà la prima occultazione di Aldebaran visibile dall’Italia di una serie iniziata in luglio, che proseguirà fino a giugno 2016. 

Manco a dirlo, la prima stella della sera è ancora Arturo, che si conferma l’astro più brillante in cielo per il terzo mese di fila. Il pianeta Saturno, al rientro nello Scorpione, mantiene invece una ristretta finestra di visibilità al tramonto, limitata però a un’ora scarsa.

La porzione di Zodiaco visibile in questo mese va dal Sagittario al Leone, culminando a sud con i Pesci. Non a caso proprio in questo mese, il 12/10, raggiunge l’opposizione il pianeta Urano (nei Pesci, appunto). Arriva così al suo massimo splendore, la sesta magnitudine, e alla sua minima distanza dalla Terra: oltre 2,84 miliardi di km. Lo si può cercare anche con un binocolo nei pressi della stella ε Piscium, di quarta grandezza. Nettuno rimane sempre ben acquattato nell’Acquario.

Al calar del Sole scopriamo che l’Orsa Maggiore è già impantanata con le zampe sotto l’orizzonte; Arturo la accompagna nell’ultimo tratto del suo declino, fino ad abdicare dal suo ruolo di astro più brillante del cielo in favore di Vega. Ci penserà Capella a bilanciare da oriente il conto delle stelle più luminose. Una dopo l’altra, vanno incontro al tramonto costellazioni che ci hanno accompagnato per mesi, quali la Corona Boreale, il Serpente e il suo padrone Ofiuco, e più tardi Ercole, per non dire del Sagittario.

È tutto in picchiata il volo dell’Aquila e del Cigno, che dall’alto del cielo precipita a testa in giù fino a nordovest, disponendosi perpendicolarmente all’orizzonte come una grande croce, la Croce del Nord con la Lyra a fianco.

Con il Triangolo Estivo si defila lentamente anche la rigogliosa porzione estiva della Via Lattea, che ora si prolunga a nord oltre lo zenit, attraversando le costellazioni della Lucertola, Cefeo, Cassiopea, Perseo. Siamo nel dominio celeste dei miti autunnali, che includono Andromeda, Pegaso e più in basso la corpulenta sagoma di Cetus: si estende su buona parte del cielo meridionale, offuscata quasi completamente dalle luci di Roma tranne le sue estremità, la stella Diphda che ne rappresenta la coda, e Menkar, il capo. Tra le sue stelle meno appariscenti non dimentichiamo η Ceti e τ Ceti, entrambe sedi di sistemi planetari extrasolari; il secondo è tra i più vicini e controversi. Una ventina di gradi più a est, dopo un paio d’ore si presenta un’altra debole stella sede di un piccolo sistema planetario (con un solo pianeta): ε Eridani, il “sole” più vicino al nostro (dista poco più di 10 anni luce).

Allo scoccare della mezzanotte, assieme alla Balena tagliano il meridiano, simultaneamente da nord a sud, Cassiopea, Andromeda, i Pesci, lo Scultore e la Fenice, di cui si scorge la stella Ankaa mentre mette il becco sopra l’orizzonte, inseguendo la Gru che già scompare sotto il Pesce Australe, dove l’algida Fomalhaut torna a ricordarci la presenza di sistemi planetari, particolarmente abbondanti in questa parte del firmamento. Tra gli altri “soli”, indichiamo anche Hamal, la stella α dell’Ariete. Tra quest’ultima e la snella figura di Andromeda si inserisce il Triangolo, dove il nostro binocolo merita di soffermarsi alla ricerca di M33, l’altra grande galassia a spirale del cielo autunnale, compagna della Via Lattea nel Gruppo Locale assieme alla Galassia di Andromeda, dalla cui fama rimane a torto oscurata.  

A quest’ora, il settore orientale del cielo è già saldamente occupato dalle grandi costellazioni invernali, che anticipano sempre più la loro apparizione: il Toro, l’Auriga, Orione, i Gemelli. Attendere Sirio e Procione sarà questione di un’altra ora, e faranno in tempo a scalare il cielo fino al meridiano prima che sopraggiunga il Sole. Nel cielo del mattino assisteremo a un nuovo incontro tra Venere e Giove, che replica la congiunzione avvenuta di sera all’inizio dell’estate, con l’intrusione di Marte, che il 23/10 sarà allineato con gli altri due pianeti. Giove e Venere si sfioreranno la mattina del 26, rimanendo a un solo grado di separazione. I più attenti riusciranno a scovare anche Mercurio, che emergerà brevemente a metà ottobre nella Vergine, cercando di smarcarsi dalle luci dell’alba.  

Al planetario: “Il Cielo del Mese” in programma il 2/10 alle 18, 3/10 alle 12, 7/10 alle 18, 10/10 alle 11, 17/10 alle 12, 28/10 alle 18, 31/10 alle 11.

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