Il Cielo del Mese - Novembre 2015

Data di pubblicazione: 30/10/2015  
Planetario

In novembre il Sole si concede di visitare ben tre costellazioni: lo troviamo nella Bilancia all’inizio del mese, il 24/11 transiterà nello Scorpione, per terminare sconfinando in Ofiuco il 30/11. Inizia così il periodo, di quasi tre settimane, in cui il Sole “deraglia” fuori dallo Zodiaco e che terminerà soltanto il 19/12. La Luna sarà piena il 25/11 accanto alle stelle delle Iadi, nel Toro. 

Al calar del Sole finalmente Arturo abdica dal podio di “prima stella della sera”, posizione che aveva mantenuto saldamente per gli ultimi quattro mesi: sarà quindi la stella Vega ad apparire per prima. Saturno ormai scompare alla vista risucchiato nelle luci del crepuscolo, lasciando il palcoscenico planetario della prima serata interamente a Urano e Nettuno. La porzione di Zodiaco visibile in questo mese va dal Sagittario alla Vergine, culminando a sud con l’Ariete.

Ormai fa buio presto, tanto che il Serpente appare già schiacciato sull’orizzonte di sudovest dall’Ofiuco; Ercole è in bilico sopra la Corona Boreale e il Grande Carro adagiato sull’orizzonte nord. Se ne va in fretta anche il Sagittario, trascinando giù a cascata lo Scudo, l’Aquila e tutte le perle del centro galattico. Indugia ancora per un po’ il Triangolo Estivo (Vega-Deneb-Altair), rimandando alle vestigia di una stagione ormai lontana. Preparandosi a tramontare, il Cigno si dispone in picchiata nel quadrante occidentale, dove assumerà l’aspetto verticale che richiama la “Croce del Nord”. La presenza principale in cielo ora è quella di Pegaso, col suo galoppo rovesciato: il suo grande Quadrato è l’asterismo di riferimento per individuare, più a sud, Fomalhaut - il Pesce Australe – e Diphda – la coda di Cetus, che imperversa nel settore meridionale. L’Acquario e i Pesci sfilano senza impressionare nessuno, Andromeda inaugura una sequenza arcuata di stelle di seconda grandezza che conducono a Mirphak, in Perseo. Poi il cielo d’autunno si sbriciola in costellazioni come il Triangolo, la Lucertola e, ormai in declino, il Cavallino. Dall’alto è Cassiopea a tenerne le fila, assieme al marito Cefeo, dove nelle propaggini settentrionali della Via Lattea si possono scorgere alcune delle stelle più lontane visibili a occhio nudo, tali da far impallidire la lontanissima Deneb (1600 anni luce). Scansando le luci di Roma cercate μ e ν Cephei, di quarta magnitudine. Distano ben 5900 e 6700 anni luce rispettivamente; la prima è famosa per essere una delle stelle più rosse del firmamento. Osservatela con un binocolo: il suo colore è talmente evidente da esserle valso il soprannome di “stella granata” di Herschel. Ma il record di distanza lo toccherete con ρ Cassiopeae: a dispetto della sua misera magnitudine di 4.5, osservando questa stella vi spingerete fino a 8200 anni luce da Roma. Si può dire che questa sia la stella più distante visibile a occhio nudo, collocata quasi ai margini della galassia: è anche una delle stelle più grandi conosciute, una ipergigante gialla che misura 450 volte il diametro del Sole, e risplende come mezzo milione di Soli messi insieme!

Allo scoccare della mezzanotte la linea del meridiano è occupata, da nord a sud, da Perseo (allo zenit), Toro, con le Pleiadi al culmine del loro arco, Eridano, che dalla sua sorgente Cursa, posta accanto al piede di Orione (Rigel), si snoda impercettibile con le sue anse fino a sfociare sotto l’orizzonte, sfiorando la Fornace e le insulse costellazioni del Bulino e dell’Orologio.

A questo punto lo sguardo viene richiamato nel settore orientale, dove si impongono Orione, i suoi Cani Maggiore e Minore, i Gemelli e naturalmente l’Auriga con Capella in grande evidenza. La notte sarà ancora lunga e darà tutto il tempo di risorgere al Cancro, al Leone, all’Idra, all’Orsa Maggiore, perfino alla Vergine e al Bootes, dove Arturo si trasferisce nel cielo del mattino. Senza più velleità di essere l’astro più brillante: qui sarà superato non soltanto da Sirio, ma anche dalla processione di Giove e di Venere, che continuano a rincorrersi con Marte e la Luna. La sua falce sottile si immischierà fra essi, formando un triangolo imperdibile con Venere e Marte la mattina del 7 novembre. Resta solo da ricordare la pioggia delle Leonidi, meteore dispettose che il 17/11 sgorgheranno dalle fauci del Leone.

Al planetario: “Il Cielo degli Innamorati” in programma l’8/11 alle 17, 20/11 alle 18, 22/11 alle 18, 29/11 alle 17.

Mappa del Cielo - Novembre 2015