Il Cielo del Mese - Maggio 2015

Data di pubblicazione: 06/05/2015  
Planetario

Durante il mese di maggio l’arrampicata del Sole sull’eclittica si spinge tra le stelle del Toro, dove il Sole entra il 15/5 lasciando l’Ariete. La Luna sarà piena il 4/5 nella costellazione della Bilancia. 

In questo periodo, al tramonto del Sole appaiono, sorprendentemente, ben due “prime stelle della sera”: ma sono entrambe false stelle. Si tratta in effetti di due pianeti, come si può agevolmente constatare dalla loro luce stabile e non tremolante.

Venere è ora la regina incontrastata del cielo occidentale: consolida la sua presenza rimanendo visibile fino a 3 ore e mezzo dopo il tramonto del Sole. Nel frattempo la sua fase si riduce al primo quarto, mentre il suo disco aumenta in dimensione apparente: Venere si sta gradualmente avvicinando alla Terra.

La “prima stella della sera” sfilerà a fine mese accanto a Castore e Polluce, accostandosi così sempre più alla seconda, ossia il pianeta Giove che, al contrario di Venere, riduce ogni mese la sua visibilità di due ore, e ormai non domina più la notte piena perché tramonta con il Cancro già prima dell’1. Volge lentamente al termine anche l’intensa stagione dei fenomeni mutui tra le quattro grandi lune di Giove.

Nei primi dieci giorni di maggio anche Mercurio continua la sua rapida escursione nel cielo serale, svanendo nel Toro verso metà mese.

Maggio però sarà il mese di Saturno che, riemerso finalmente sulla testa dello Scorpione (a poca distanza si può ammirare la splendida stella doppia Beta Scorpii, Acrab), retrocede nella Bilancia e là raggiunge l’opposizione al Sole, il 23/5. Sebbene la sua declinazione sia ormai piuttosto australe, questo sarà il momento più favorevole dell’anno per osservarlo al telescopio, e siamo certi che ogni sguardo a lui rivolto risulterà spettacolare. I suoi anelli sono finalmente ben distesi e risultano tangenti al globo del pianeta: un’apertura sufficiente a scorgere l’ombra di Saturno che interrompe gli anelli sull’orlo nord, alle spalle del pianeta.

La porzione di Zodiaco visibile in questo mese va dai Gemelli ai Pesci, culminando a sud con la Bilancia. Lungo lo Zodiaco, e precisamente nell’Acquario, si svolge il primo fenomeno celeste di maggio: il picco di attività delle stelle cadenti Eta Acquaridi, la notte del 5/5, in sfortunata coincidenza con il plenilunio. 

Al termine del lento crepuscolo di maggio, Orione se n’è già andato dal cielo: spuntano appena la sua clava e le corna del Toro, ma sull’orizzonte occidentale sono già bassi i Gemelli e l’Auriga. L’allineamento tra Sirio, la cintura di Orione e Aldebaran del mese precedente lascia il posto a una sorta di cupola disegnata da Capella, Castore, Polluce e Procione. Cassiopea striscia sotto la Polare all’estremo nord, mentre il Grande Carro è all’apice del suo giro. Il Cancro e l’Idra sono in declino e perfino il Leone, che tre mesi fa balzava da oriente, ora ricasca oltre il meridiano dal suo balzo felino. Piccole presenze come il Corvo, la Coppa, i Cani da Caccia e la Corona Boreale fanno da contorno alle due stelle più brillanti della primavera: Arturo e Spica, dai colori contrastanti. Il Bootes e la Vergine si stagliano a sud, affiancati dalla Chioma di Berenice, assai più sfuggente. Questo però è il terreno celeste più propizio per andare a caccia di galassie, e notoriamente la primavera è la stagione ideale per questo genere di osservazioni. Gli ammassi di galassie della Vergine e della Chioma, disposti su aree di diverse centinaia di gradi quadrati, daranno soddisfazioni a chi perlustrerà col telescopio quelle regioni, anche a casaccio. Non dimentichiamo che nella Vergine si trova M87, la galassia ellittica regina dell’ammasso della Vergine, circondata da una splendida corona di galassie, e perfino 3C273, il più luminoso dei quasar: vi permetterà di spingere lo sguardo a ben 3 miliardi di anni luce! E ancora, la famosissima galassia Sombrero M104 e le celebri Antenne si possono riconoscere nei dintorni del Corvo. Per chi è dotato di telescopio, la primavera è anche una splendida stagione per setacciare il cielo alla ricerca di ammassi globulari: da M3 nei Cani da Caccia a M5 nel Serpente, il celeberrimo M13 ed M92 in Ercole, poi giù verso i globulari di Ofiuco e del Sagittario (su tutti, M22). Tecnicamente, perfino il sontuoso ammasso Omega Centauri si sporge appena sull’orizzonte, ma è un’illusione cercarlo.

Infatti dal cielo australe emerge, solo in parte purtroppo, il Centauro in lotta con il Lupo, mentre più a oriente si confermano Ofiuco ed Ercole in un sorprendente faccia a faccia, impegnati rispettivamente con il Serpente e il Drago.

Nel frattempo, conviene tenere ancora d’occhio la Nova Sagittarii 2015 n. 2, nel pieno della classica “teiera”: l’andamento della sua luce è assai irregolare, e potrebbe sorprenderci ancora nei mesi a venire, tanto che c’è chi ipotizza che diverrà visibile a occhio nudo in estate.

Se Vega, Deneb e Altair già svettano nella seconda parte della notte apprestandosi a impossessarsi del cielo estivo, l’alba che compare sempre prima non lascia molto tempo a Pegaso e Andromeda di sollevarsi al mattino sull’orizzonte orientale.

Al planetario: “Il Cielo degli Innamorati” in programma il 2/5 alle 12, 10/5 alle 17, 16/5 alle 11, 22/5 alle 17.

Mappa del Cielo del Mese - Maggio 2015