Accade nello Spazio - Ottobre 2016

Data di pubblicazione: 05/10/2016  
Planetario

Finalmente Europa: non nel senso continentale, ma satellitare. Apriamo la nostra rassegna stampa sulle news spaziali con la conferma dell’esistenza di un mare sepolto sotto i ghiacci di Europa, ottenuta dal telescopio Hubble che ha osservato dei geyser di vapore acqueo alti fino a 200km sprigionarsi dalle crepe nei ghiacci sopra il polo sud della luna di Giove. L’oceano nascosto sarà il principale obiettivo della futura missione Juice, che si propone di trivellare i ghiacci di Europa per cercare tracce di vita là sotto.

Nei paraggi di Europa, dopo un americanissimo pompaggio mediatico, l’attesissima missione Juno è entrata nel vivo, compiendo il suo primo sorvolo ravvicinato di Giove e rivelando visioni inedite dei suoi poli nord e sud.

Invece il segnale radio di Rosetta si è spento per sempre il 30/9, quando la sonda è atterrata sulla cometa 67P Churyumov-Gerasimenko, ponendo fine alla sua meravigliosa missione, che ha davvero ispirato il mondo. Con un saluto commovente Rosetta è scesa verso la cometa, inviando stupende immagini ravvicinate della superficie e dei “camini” da cui si sprigionano le folate di polvere emesse dalla cometa, fino all’ultima immagine sfocata prima di perdere definitivamente il contatto con la Terra.

Volete dare una mano alla Nasa a studiare meglio il nostro pianeta e le sue condizioni di salute? Tutto quello che vi serve è uno smartphone, per partecipare a GLOBE, un interessante progetto di citizen science dedicato allo studio della Terra, basato proprio sul coinvolgimento spontaneo di persone di tutto il mondo. Scaricate qui la GLOBE Observer App, e cominciate a osservare le nuvole: sono una delle chiavi per leggere l’andamento del clima. Gli scienziati le studiano dall’alto, con i satelliti, ma per ottenere una comprensione “a tutto tondo” delle nuvole hanno bisogno anche di informazioni “dal basso”, letteralmente: dalla vostra posizione potrete inviare immagini della copertura nuvolosa del cielo nei momenti in cui il satellite sta sorvolando la zona, per integrare le sue osservazioni. Dal progetto GLOBE ci si aspetta di conoscere meglio il modo in cui le nubi riflettono nello spazio la luce solare e intrappolano il calore proveniente dalla superficie terrestre, diventando fattori cruciali per la regolazione del clima.

Noi l’abbiamo sempre detto: l’inquinamento luminoso è una piaga del cielo e dell’ambiente urbano e va combattuto ferocemente. Ora si aggiunge un motivo ulteriore, che riguarda strettamente la nostra salute: uno studio medico dimostra che l’inquinamento luminoso fa male. Non solo perché sconvolge i ritmi circadiani della veglia e del sonno, ma l’esposizione prolungata alla luce artificiale può addirittura aumentare il rischio di insorgenza di alcuni tumori.

Un miliardo di stelle: solo per contarle tutte impiegheremmo anni e anni della nostra vita. Invece il satellite Gaia ha fornito nel suo primo anno di lavoro la nuova, precisissima mappa di un miliardo di stelle della Via Lattea. È la migliore rappresentazione della nostra galassia di cui disponiamo, e va ad aggiornare il glorioso catalogo del satellite Hipparcos degli anni ’90 – che è a sua volta il pro-pro-pro-pronipote del primo, storico catalogo di stelle dell’astronomo greco Ipparco, compilato nel II secolo avanti Cristo. Quanta storia, e quanta strada ha fatto la nostra conoscenza della galassia in cui viviamo!

Non è un caso che le ultime osservazioni radio rivelano che la Via Lattea è più estesa e massiccia di quanto ritenessimo, con una velocità di rotazione il 10% più rapida (ben 240 km/s) e ben 5 segmenti di bracci a spirale. La distanza del Sole dal centro galattico è stata aggiornata a 27200 anni luce. Per ulteriori raffinamenti dei dati, aspettiamo che entri finalmente in funzione il nuovissimo radiotelescopio cinese FAST, che con i suoi poderosi 500 metri di diametro è diventato il più grande radiotelescopio del mondo, superando (di ben 200 metri) il record precedente di Arecibo, a Porto Rico. La Cina del resto non perde tempo: ha già messo in orbita la nuova stazione spaziale Tiangong 2, anche perché la precedente, Tiangong 1 è alla deriva: si è perso il contatto per pilotarla ed è ormai completamente fuori controllo. Ogni giorno la sua orbita perde 100 metri di quota, sicché Tiangong 1 precipiterà sulla Terra l’anno prossimo. Non è possibile prevedere dove: qualunque luogo fra la latitudine +42,8° e -42,8° è compreso nella fascia possibile per il rientro della stazione, che pesa 8,5 tonnellate.

L’11 settembre scorso si è celebrato il 15esimo anniversario degli attentati alle Torri Gemelle: l’astronauta americano Frank Culbertson vide il fumo su New York dalla Stazione Spaziale. Ecco cosa scrisse vivendo in orbita quei giorni drammatici.

A Roma abbiamo tutti avvertito distintamente le scosse del terremoto di Amatrice. Forse ricorderete anche le bizzarre idee di Bendandi sull’influenza dei corpi celesti nella generazione dei terremoti. Uno studio recente però riporta l’attenzione alla Luna, che con l’effetto di marea potrebbe avere un ruolo nell’innesco dei terremoti più violenti. In particolare, i terremoti del Cile del 2010 e del Giappone del 2011 sono avvenuti in condizioni di Luna piena e Luna nuova, ossia quando la tensione mareale sulla crosta terrestre – per quanto lieve - è massima e può aver contribuito ad attivare le faglie.

Seguendo le maree, spostiamo la nostra lente verso una famiglia di pianetini assai poco considerati: i Centauri. Le loro orbite poco stabili li candidano a diventare future comete a corto periodo o a essere espulsi dal sistema solare in seguito a incontri ravvicinati con Giove e Nettuno. Proprio la frequenza delle loro influenze mareali farebbe sì che i Centauri siano facilmente soggetti a disgregazioni parziali, che risulterebbero nella formazione di anelli, come quelli scoperti intorno a Chariclo e a Chirone, e forse di lune.

Per concludere alimentando i dubbi sulla nostra comprensione dell’universo, ecco un caso interessante in cui uno dei grandi misteri della cosmologia attuale – la materia oscura – viene rimesso in discussione invocando una ragione ancora più misteriosa: la variabilità della legge di Newton sulla gravità. I fatti ci dicono che le galassie ruotano in modo tale da suggerire l’esistenza di una grande quantità di materia invisibile (5 volte più abbondante di quella luminosa); tuttavia le osservazioni fatte su 153 galassie a spirale sembrano smontare la teoria, in quanto la materia visibile sarebbe sufficiente a spiegare la loro rotazione. A quanto pare la battaglia teorica fra l’onnipresente materia oscura e la perversa dinamica newtoniana modificata è solo agli inizi.

Al planetario: “Il Cielo del Mese” è in programma il 7/10 alle 18, 9/10 alle 17, 16/10 alle 18, 23/10 alle 17, 26/10 alle 18, 29/10 alle 11.