Accade nello Spazio - Marzo 2015

Data di pubblicazione: 04/03/2015  
Planetario

Ricorderete senza dubbio la celeberrima immagine della nebulosa Aquila, ottenuta dal telescopio spaziale Hubble ormai vent’anni fa. È probabilmente la più famosa cartolina che abbiamo mai ricevuto dallo spazio, diventata una vera icona del nostro immaginario astronomico. Hubble l’ha fotografata di nuovo, mostrando con quanta fatica procede, nelle “colonne della creazione”, la formazione di nuove stelle, ostacolata dai venti emessi da quelle caldissime che le circondano. 

Nello sforzo di sviluppare nuove tecnologie per costruire telescopi capaci di rivelare i dettagli più nascosti dell’universo, è stato presentato l’Aragoscopio, un nuovo concetto di telescopio ottico orbitante che permetterebbe di osservare il cielo e la Terra a una risoluzione mille volte superiore a quella di Hubble.

Questo mese, precisamente il 6/3, la sonda Dawn raggiungerà finalmente l’asteroide più grande, Cerere. Fra le tante incognite che Dawn esplorerà, la natura di due misteriosi punti chiari apparsi sulla sua superficie: potrebbero essere fenomeni di tipo vulcanico.

Nel frattempo, anche l’altra sonda in dirittura d’arrivo quest’anno, New Horizons, si sta dando da fare su Plutone: la sua telecamera ha già catturato il girotondo che Plutone e la sua luna principale, Caronte eseguono intorno al loro comune baricentro. Nel budget della NASA è stata approvata la missione “Europa Clipper”, che con 45 sorvoli esplorerà da vicino Europa, la luna ghiacciata di Giove. L’obiettivo è studiare la composizione dei ghiacci con radar di profondità e cercare composti organici. Vi siete mai chiesti come deve essere il viaggio delle sonde tra un pianeta e l’altro? Avete tre quarti d’ora da perdere? Se foste in grado di volare alla velocità della luce, arrivereste fino a Giove. Provateci con questo video, che ripercorre in tempo reale il volo di un fotone in allontanamento dal Sole.

Nel frattempo non perdiamo di vista la cometa 67P Churyumov-Gerasimenko, che grazie al continuo spionaggio della sonda Rosetta continua a svelare i suoi segreti: ecco un ottimo riassunto di quanto si è scoperto finora. Ed ecco cosa Rosetta ha visto il giorno di San Valentino, quando ha compiuto il sorvolo più ravvicinato alla cometa (appena 6km).

Dalle comete ai loro frammenti, le stelle cadenti: vedendole, vi siete mai chiesti da dove vengono? Una acuta riflessione ci aiuta a comprendere che in realtà, anche le stelle cadenti “sporadiche” non hanno affatto una provenienza casuale.

Proprio un anno fa parlavamo dell’annuncio di un’osservazione clamorosa: quella della polarizzazione della radiazione di fondo che conteneva l’impronta di antiche onde gravitazionali. Ebbene, a dimostrare che la scienza non si basa mai su certezze assolute, quella notizia è stata smentita: l’effetto osservato sarebbe impresso dalle polveri della Via Lattea. Per un risultato smentito, una conferma confortante. La revisione completa dei dati del satellite Planck rafforza il modello standard della cosmologia, e fornisce un valore ancora più preciso dell’età dell’Universo: 13,799 miliardi di anni (più o meno 38 milioni), con una composizione fatta per il 69,2% di energia oscura. Il ritmo di espansione dell’universo è quindi 67,8 km/s per Megaparsec.

Per la prima volta è stata misurata l’intensità del poderoso vento che un buco nero soffia investendo il quasar che lo ospita. La sua propagazione influenza la capacità della galassia di generare nuove stelle. Molto più lontano, a 12.8 miliardi di anni luce, è stato invece trovato uno dei quasar più antichi, il cui buco nero centrale contiene ben 12 miliardi di masse solari. Inizialmente scambiato per una debole stella vicina, è invece il più brillante buco nero primordiale: per alimentare la sua emissione ha dovuto divorare l’equivalente della Grande Nube di Magellano in soli 100 milioni di anni. Ma se di buchi neri ormai ne conosciamo parecchi, sia di taglia stellare che di quelli supermassicci al centro delle galassie, da tempo gli astronomi si domandavano che fine avessero fatto i buchi neri di taglia intermedia. Finalmente ne è stato identificato uno nella galassia NGC2276, con una massa pari a 50000 volte quella del Sole.

Una notizia importante riguarda il Sole: rivisitando le serie storiche di conteggio delle macchie solari, si è scoperto che durante il “minimo di Maunder” del ‘600 l’attività solare era in realtà simile a quella attuale. Verrebbe quindi meno l’associazione tra le condizioni del Sole e la cosiddetta “piccola era glaciale”. Consoliamoci con questa magnifica immagine di tubuli di plasma che si innalzano sopra una macchia solare, come dipingendo un gigantesco fiore sul Sole. E dire che ci siamo accorti solo ora che circa 70000 anni fa una stella transitò così vicina al Sole da sfiorare la nube di Oort, alla distanza di appena 0,8 anni luce. Era la “stella di Scholz”, una nana rossa accompagnata da una nana bruna, scoperte di recente e ora distanti 20 anni luce nella costellazione dell’Unicorno.

Vale spesso la pena cambiare punto di vista per osservare il mondo intorno a noi: tanto più se possiamo approfittarne per ammirare un bellissimo video della faccia nascosta della Luna nel susseguirsi delle fasi, con la Terra sullo sfondo.

Sappiamo bene che ormai un nuovo pianeta non fa più notizia se non assomiglia almeno un po’ alla Terra: figuriamoci allora come verrebbe presentato un mondo che sia addirittura molto più bello del nostro pianeta! Nei nostri paraggi però, il telescopio Hubble ha solo identificato i resti di un pianeta polverizzato da una collisione, nel disco di polvere che circonda la stella Beta Pictoris. Sia come sia, la NASA ha deciso di invitarci a trascorrere le vacanze sui più allettanti pianeti extrasolari, lanciando una campagna pubblicitaria in piena regola che declama le attrattive dei nuovi mondi, con tanto di manifesti in stile retrò. Un gustoso anticipo sul pesce d’aprile. Finiamo così la nostra fuga immaginaria, con uno struggente tramonto marziano, ripreso dalle immagini del vecchio rover Opportunity.

Al planetario: “I Buchi Neri, Mostri nello Spazio” in programma l’1/3 alle 18, 4/3 alle 18, 12/3 alle 18.