Accade nello Spazio - Giugno 2015

Data di pubblicazione: 03/06/2015  
Planetario

Molti, in città, non hanno mai visto un cielo stellato degno di questo nome. In certe città della Cina lo smog e l’inquinamento luminoso sono tali che le stelle non si vedono mai. Ecco allora uno spettacolare video girato a Los Angeles che documenta   la piaga dell’inquinamento luminoso, e di come ci ha portato via le stelle. Se il 2015 dev’essere l’Anno Internazionale della Luce, facciamo almeno in modo che non sia l’anno della luce sprecata. 

Vale la pena ricordare che diversi studi dimostrano che un uso sconsiderato dell’illuminazione artificiale notturna non solo non è un deterrente per la criminalità, ma rappresenta anche un grave danno ambientale, economico e interferisce con i ritmi circadiani dell’uomo, degli animali e delle piante. Insomma: abbasso le luci!

Manca poco più di un mese al fatidico incontro della sonda New Horizons con Plutone, e cominciano ad accendersi i riflettori sull’appuntamento tanto atteso. Innanzitutto, conviene rendersi conto che prendere la mira giusta su Plutone con un lancio durato 10 anni non è un’impresa semplice. Ma già nelle telecamere di New Horizons il disco di Plutone comincia a dilatarsi, e le prime strutture appaiono, vaghe ombre come i mari della Luna, assieme al girotondo delle sue piccole lune. 

Intanto godiamoci anche le perlustrazioni, sempre più dettagliate, che Dawn sta conducendo intorno a Cerere. In giugno inizierà una fase di mappatura ravvicinata del pianeta nano, ma già molte caratteristiche della superficie prendono forma e cominciano a raccontarci la storia di questo asteroide.

Cominciano a schiarirsi anche le immagini, ancora rare, degli esopianeti: VHS1256b orbita una nana rossa a soli 40 anni luce da qui, ed è il più vicino esopianeta di cui sia stata ottenuta un’immagine e anche lo spettro, che rivela tracce della presenza di vapore acqueo e metalli. C’è anche un altro mondo extrasolare che torna di attualità, 55 Cancri-e: gli impressionanti cambiamenti nella sua emissione infrarossa si spiegherebbero con le eruzioni di veri e propri supervulcani su questa sorprendente superterra!

Ci si avvia a un’epoca appassionante in cui saranno possibili le previsioni del tempo perfino per i pianeti extrasolari: uno studio sui gioviani caldi di 14 stelle diverse consente di elaborare un bollettino meteo e individuare la loro copertura nuvolosa in base a come disperdono il proprio calore interno o riflettono la luce del loro sole.

Una notizia impressionante riguarda la nostra compagna a spirale, la galassia di Andromeda. Se già appare maestosa nei nostri cieli da una distanza di 2,2 milioni di anni luce, studiando il suo alone di materia oscura attraverso il modo in cui filtra la luce di quasar e galassie lontane, se ne è misurata l’estensione: la galassia è 6 volte più grande e mille volte più massiccia di quanto si ritenesse finora! Se anche la Via Lattea possiede un alone simile, ciò significa che le due spirali si starebbero già sfiorando, e l’interazione tra i loro aloni comincerebbe ben 4 miliardi di anni prima che si tocchino. Che quando le galassie si fondono succedano cose mirabolanti non è un mistero, ma ora emerge la conferma del legame tra fusioni di galassie, buchi neri supermassicci e getti di materia che viaggia a velocità paragonabili a quella della luce. Per innescare i getti sarebbe necessaria la fusione tra due galassie, e la coalescenza di buchi neri rotanti. La stessa forza di gravità che governa le fusioni galattiche ridistribuisce le stelle nel campo gravitazionale degli ammassi globulari. Nell’ammasso 47 Tucanae, un gioiello del cielo australe, si è osservato che le stelle che perdono massa nel corso della loro evoluzione finiscono per disporsi con le loro orbite nelle parti esterne dell’ammasso.

Aggiungiamo poi che raramente gli astronomi hanno il privilegio di osservare fasi rapide e transitorie dell’evoluzione delle stelle. Sembra proprio il caso di “Nasty 1”, la stella “sciatta”, impegnata a trasferire materia verso una compagna compatta avvolta in una nube: un vero atto di cannibalismo stellare.

Tornando dalle nostre parti: gli alieni sono stati sulla Luna! Sorpresi? Ma certo: erano gli uomini. È sbalorditivo che per alcuni sia più credibile che la Luna sia stata visitata dagli extraterrestri che dagli astronauti americani. Siete ancora lì che non credete agli sbarchi sulla Luna delle missioni Apollo? Ok: peccato che la sonda Lunar Reconnaissance Orbiter abbia sorvolato a bassa quota tutti i siti degli allunaggi, e nelle sue immagini si riconoscano nitidissimi i moduli lunari, le tracce dei rover e le apparecchiature lasciate dagli astronauti. Potete osservarli anche voi, con l’aiuto di un telescopio e di alcuni crateri di riferimento, per localizzare i sei punti in cui abbiamo messo piede sul nostro satellite.

Al planetario: “Profondo Cielo” in programma il 6/6 alle 11, 11/6 alle 21, 12/6 alle 22, 14/6 alle 21, 17/6 alle 21.