Accade nello Spazio - Dicembre 2014

Data di pubblicazione: 10/12/2014  
Planetario

Sulla cometa Churuymov-Gerasimenko continuano le ricerche di Philae, che dopo avere rimbalzato due volte e urtato una cresta di roccia dev’essersi incastrato in posizione tutt’altro che comoda in un dirupo sul ciglio di un cratere. Tuttavia i suoi strumenti di bordo hanno funzionato alla perfezione, e si attendono i primi risultati delle sue analisi: nel frattempo, ricordiamoci che come partner dell’ESA abbiamo tutti contribuito, con appena 3,5 euro delle nostre tasse, al successo storico della missione Rosetta: un’impresa che può lasciare indifferenti soltanto i giornalisti del TG4. 

E se credete che sia facile far atterrare una sonda in caduta libera su una cometa, bene: provateci da soli.

Un altro momento di gloria per l’Italia è stato il 24/11, quando con un volo perfetto e un sorriso smagliante di gioia Samantha Cristoforetti è salita a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, dando inizio alla missione Futura 42; ora sta prendendo confidenza con la sua nuova “casa”, che la ospiterà per sei mesi. Tra gli scopi della sua permanenza nello spazio anche la condivisione della sua esperienza con tutti coloro che, da Terra, la vorranno seguire. Per questo è stato creato il primo social network spaziale, “Friends in Space”: da qui è possibile entrare in contatto con Samantha e tutti i suoi followers sulla crosta terrestre... e oltre.

E allora andiamo “oltre”: avrete visto al cinema “Interstellar”, l’ambizioso film di Christopher Nolan. Alla creazione di Gargantua, il maestoso buco nero del film, ha partecipato anche Kip Thorne, il celebre fisico americano che, assieme a Stephen Hawking, è considerato uno dei “guru” dei buchi neri. Le accuratissime simulazioni ottenute ai supercomputer, basate sulle equazioni di Thorne, hanno creato la migliore visualizzazione di un buco nero mai prodotta: il risultato è stato sorprendente per lo stesso Thorne, che si è accorto di come la luce del disco di accrescimento intorno al buco nero riverberi tutto intorno all’orizzonte degli eventi, un risultato di grande valore estetico ma soprattutto scientifico. Per inciso, proprio ora il buco nero centrale della nostra galassia sta spaghettificando una misteriosa scia gassosa, chiamata G2: gli astronomi ritengono che sia il risultato della fusione di due stelle. Sulla scia di Interstellar, lasciamoci trasportare anche noi attraverso il sistema solare, provando a immaginare il futuro turismo interplanetario: in un lontano futuro saremo “Wanderers”, come in questo cortometraggio di Erik Werndquist, e visiteremo i luoghi più affascinanti tra un pianeta e l’altro, concedendoci un tuffo dalle scogliere ghiacciate di Miranda, una passeggiata con il jetpack tra gli anelli di Saturno, un pernottamento sulle colline di Iapetus, o ammirando un tramonto perlato dai crateri di Marte.

Purtroppo invece è la realtà del nostro pianeta che ci preoccupa sempre più: a causa dello sfruttamento del carbone e delle attività industriali l’inquinamento ambientale in Cina ha raggiunto livelli raccapriccianti, con conseguenze catastrofiche sulla salute di milioni di persone. Però c’è anche chi tenta di rimediare al degrado globale: ad esempio, un gruppo coreano che ha proposto, a un concorso internazionale di architettura per grattacieli, la costruzione di un’immensa centrale galleggiante per ripulire gli oceani dalla plastica. Con un design al limite della fantascienza, ci ricorda che per grandi problemi sono necessarie grandi soluzioni.

Quanto agli altri mondi, per ora accontentiamoci di scorgere i riflessi del Sole sui mari di Titano, che filtrano tra nubi e nebbie. Oppure di distinguere, intorno ai soli di ben 9 diversi sistemi planetari, la sfuggente luce zodiacale riflessa dalle polveri diffuse che li circondano. E ancora, i dischi circumstellari residui della formazione di mondi lontani. Uno di questi dischi circonda addirittura un sistema binario. Ma ecco, per finire, la più dettagliata immagine mai ottenuta di un disco protoplanetario intorno a una stella lontana (HL Tauri): per la prima volta possiamo vedere le tracce di pianeti in formazione che scavano solchi nel disco polveroso.

Al planetario: “I Buchi Neri, Mostri nello Spazio” in programma il 2/12 alle 18, 16/12 alle 17, 20/12 alle 11.