Accade nello spazio - Agosto 2016

Data di pubblicazione: 04/08/2016  
Planetario

Cominciamo da un dato tristemente significativo: il 77% degli italiani non può più vedere la Via Lattea. Questo il risultato di uno studio che aggiorna il monitoraggio dei livelli dell’inquinamento luminoso. Ne sappiamo qualcosa noi romani, che dobbiamo fare i conti con una delle aree più illuminate del Paese. Ma va anche peggio agli abitanti della pianura padana, che è risultata una delle regioni più estese al mondo da cui la Via Lattea non si vede più!

Eppure, proprio nella pianura padana si trovano alcuni dei telescopi che hanno osservato, per la prima volta, la frammentazione di una cometa a causa della sua eccessiva velocità di rotazione: in pratica, ruotava talmente in fretta su se stessa che è andata in pezzi! A dire la verità, anche la celebre cometa 67P Churyumov-Gerasimenko – quella visitata dalla sonda Rosetta – ha avuto una storia travagliata, dal punto di vista dei suoi frammenti: sembra che i suoi due buffi lobi in passato si fossero separati, orbitandosi attorno come una cometa dal nucleo doppio, per poi fondersi di nuovo in un corpo singolo. E restando a bordo della cometa, visto che il 30 settembre terminerà la missione Rosetta, dopo avere definitivamente spento Philae, gli scienziati hanno stabilito il punto dove si appoggerà, con un soffice tuffo finale, il corpo della sonda sulla superficie impolverata della cometa 67P.

Eccoci alla piccola sagra delle mostruosità spaziali.

Uno: non vi eravate di certo accorti che oltre alla Luna abbiamo un altro satellite naturale, o meglio, un quasi-satellite. È il pianetino 2016 HO3, che pur girando intorno al Sole sembra in effetti muoversi anche attorno alla Terra. Scherzi della natura, anzi della gravità: la causa è il fatto che anche il periodo orbitale del pianetino è di esattamente 365 giorni, perciò si muove nello spazio in perfetta sincronia col nostro pianeta, e dal nostro punto di vista sembra proprio ruotarci intorno. Se vi chiedete come mai non l’avete mai notato in cielo è perché misura tra i 40 e i 100 metri e non si avvicina mai a meno di 14 milioni di km.

Due: UGC 1382 è la sigla di una galassia conosciuta fin dal 1960. Ma solo ora ci si è accorti che quella che nelle vecchie fotografie appariva come una piccola e ordinaria galassia ellittica, è in realtà il nucleo di un’enorme spirale che gli si sviluppa attorno fino a un diametro di circa 700000 anni luce: questa è dunque una galassia gigante a bassa luminosità, addirittura la più grande che conosciamo, ben 7 volte più grande della Via Lattea!

Tre: se assistere all’esplosione di una supernova è il sogno segreto di qualunque appassionato del cielo – proprio perché si tratta di un evento raro e irripetibile – figuratevi cosa penseranno gli astrofili della galassia M33, nel Triangolo, trovandosi al cospetto di ben tre resti di supernova innestati uno dentro l’altro! Sono i residui di tre diverse esplosioni di stelle avvenute in epoche differenti dentro il medesimo ammasso aperto. E dire che nella Via Lattea non esplodono supernovae dai tempi di Galileo…

Per consolarci, prendiamo contatto con l’invisibile mondo della radioastronomia, soffermandoci sui Fast Radio Bursts: brevissimi e potentissimi impulsi radio di enorme potenza e di provenienza sconosciuta, che a buon diritto vengono ora definiti come il fenomeno astrofisico che lascia più perplessi gli scienziati.

E adesso, invece di andarvene a caccia di Pokemon, usate finalmente il vostro smartphone per qualcosa di un po’ più “smart”: ascoltate le pulsar! Esiste un’ottima applicazione gratuita, “Pulsar Sound”, che vi permette addirittura di sentire il ritmo delle pulsar sparpagliate nel cielo, quando puntate il telefonino nella giusta direzione. Trovatele, frugando a tentoni nel cielo invisibile, e buon ascolto!

Al planetario: “Il Cielo degli Innamorati” in programma il 3/8 alle 21, 6/8 alle 21, 25/8 alle 21, 26/8 alle 22, 28/8 alle 22, 30/8 alle 22, 31/8 alle 21.